La Fondazione Ernesta Besso
dalla sua fondazione a oggi
1922
Nella storia
A tre anni dalla nascita del fascismo, le camicie nere marciano su Roma.Re Vittorio Emanuele III incarica Mussolini di formare un governo, a cui prendono parte fascisti, nazionalisti, liberali, democratico-sociali e popolari.
Nella Fondazione
In giugno nasce la Fondazione Ernesta Besso e in dicembre viene eretta in Ente Morale
1923
Approvazione di due leggi fondamentali del fascismo: la Riforma Gentile della scuola che, tra le altre cose, preclude alle donne la direzione delle scuole medie e secondarie;
la legge Elettorale Acerbo che introduce un importante premio di maggioranza per il partito più votato, così da garantire al PNF una larga maggioranza parlamentare.
Inizio delle attività
1924
Il 6 aprile si tengono le elezioni in un clima violento ed intimidatorio. Come prevedibile e come previsto, vince il “Listone” formato da fascisti e liberali.
Il deputato socialista Giacomo Matteotti denuncia pubblicamente i brogli e le violenze dei fascisti; per questa ragione, il 10 giugno, viene rapito ed ucciso.
Iniziano le pubblicazioni di "Altius", rivista che diffonde le attività della Fondazione
1925-26
Nel discorso al Parlamento del 3 gennaio Mussolini si assume la responsabilità politica, morale e storica dell’omicidio Matteotti. La Corona e le opposizioni non reagiscono, decretando l’inizio del fascismo come regime dittatoriale.
Tra 1925 e 1926, sono approvate le cosiddette “Leggi fascistissime”: si elimina qualsiasi forma di libertà politica e sindacale, ammettendo solo l’esistenza del PNF e dei suoi sindacati. Con all’istituzione del Gran Consiglio del Fascismo l'azione del primo ministro è vincolata soltanto al giudizio del Re, così da svuotare il Parlamento di qualsiasi potere.
Il Partito si sovrappone allo Stato ed elimina le amministrazioni provinciali e comunali elettive, sostituendole con autorità di nomina governativa. Allo stesso tempo si interviene sulla scuola per renderla allineata al regime. Altri provvedimenti sono finalizzati alla repressione dell’opposizione: si istituisce il confino per gli antifascisti, l’OVRA (la polizia segreta) e la censura sulla stampa. Contemporaneamente ha inizio la politica pro-natalista del regime tramite l’introduzione della tassa sul celibato (1926), una campagna per l’aumento delle nascite (1927) ed una legge a favore delle famiglie numerose (1928).
In tale contesto emerge la concezione fascista della donna, limitata alla sfera privata di moglie e madre, il cui unico compito era quello di dare vita e educare figli fascisti, rimanendo al di fuori dalla vita pubblica e dal mercato del lavoro.
Prima modifica dello Statuto
1929
Vengono siglati i Patti Lateranensi tra Stato italiano e Vaticano con cui la religione cattolica è posta al di sopra delle altre, definite “culti ammessi”.
Con il giovedì nero di Wall Street scoppia una drammatica crisi economica globale.
1930
La legge Falco centralizza e razionalizza l’organizzazione delle comunità ebraiche in Italia dando vita all’Unione delle comunità israelitiche italiane. Il provvedimento, anche se utile, serve di fatto a rafforzare il controllo del regime sulla comunità ebraica.
Dal 1935 anche l’Associazione donne ebree d’Italia (fondata nel 1927) finirà sotto l'ombrello dell’Unione.
Entra in vigore il codice penale “Rocco” che istituisce il delitto d’onore (art. 587) e il matrimonio riparatore (art. 544). Questi articoli saranno abrogati solo nel 1981.
1935
L'Italia inizia la guerra coloniale in Etiopia
1936
A seguito dell’occupazione di Addis Abeba Mussolini può proclamare la nascita dell’Impero. L’espansionismo fascista conduce l’Italia all’isolamento internazionale dalle democrazie occidentali. Avviene, dunque, l’avvicinamento alla Germania nazista che riconosce la sovranità italiana in Etiopia e con cui sigla i “Protocolli di Berlino” in ottobre.
Nel frattempo ha inizio la Guerra civile spagnola in cui Germania e Italia si schierano attivamente dalla parte di Francisco Franco, fornendo armi e soldati.
Su pressioni governative, la Fondazione si iscrive all'Istituto Fascista di Cultura
1937
Mentre la legislazione razzista anti africana vieta i matrimoni misti con gli abitanti delle colonie africane, l’Italia aderisce al Patto anticomintern con Germania e Giappone.
Modifica dello Statuto
1938
Dopo mesi di propaganda antisemita da parte della stampa e la pubblicazione del Manifesto della razza, nell’agosto del 1938 viene effettuato un censimento speciale degli ebrei italiani. A inizio settembre il regime emana i primi decreti di difesa della razza nella scuola che poi confluiscono, in novembre, in un testo unico. Il 18 settembre a Trieste Mussolini annuncia i provvedimenti per la difesa della razza italiana, promulgati poi il 17 novembre. Si approva, quindi, una legislazione razzista con lo scopo di emarginare gli ebrei, parte integrante della società italiana dal Risorgimento, tramite alcuni provvedimenti:
 Divieto di matrimoni misti: si trova al primo articolo e vuole segnare una profonda discontinuità con il passato. A partire dal Risorgimento il numero di unioni tra ebrei e non ebrei in Italia era cresciuto così da creare un’integrazione pressoché totale.
 Intervento sul mondo del lavoro: gli ebrei venivano colpiti dal punto di vista civile e sociale ma anche economico. Dopo l’emancipazione ottocentesca, molti ebrei avevano trovato nel pubblico impiego e nella carriera militare una forma di emancipazione tramite il proprio merito e il proprio patriottismo.
 Epurazione culturale: la comunità ebraica era molto presente in ambito culturale. Con appositi provvedimenti venivano esclusi da scuole e università. Fu allo stesso tempo attuata una censura nel mondo editoriale e culturale. Nel frattempo si tiene la Conferenza di Monaco: i rappresentanti di Germania, Inghilterra, Francia e Italia discutono delle rivendicazioni tedesche sulla regione cecoslovacca dei Sudeti, decretandone l’annessione alla Germania nazista.
1939
Il 22 maggio viene stipulato il Patto d’Acciaio, un’alleanza militare italo-tedesca.
Il 1° settembre la Germania invade la Polonia, dando inizio alla Seconda Guerra Mondiale.
IL COMMISSARIAMENTO e LA GUERRA
1940
Il 10 giugno l’Italia entra in guerra.
IL COMMISSARIAMENTO e LA GUERRA
1942
Con la conferenza di Wannsee la Gemania nazista inaugura la "soluzione finale"
IL COMMISSARIAMENTO e LA GUERRA
1943
Dopo un’iniziale successo delle forze nazifasciste, gli alleati e l’Unione Sovietica cominciano la controffensiva e il 9 luglio gli angloamericani sbarcano in Sicilia. La notte del 25, a seguito dell’andamento della guerra e della crisi economica, il Gran Consiglio del fascismo fa cadere Mussolini, che il giorno seguente viene arrestato.
Il Re affida il governo al generale Pietro Badoglio. L’8 settembre viene annunciato senza alcuna precauzione l’armistizio con le forze alleate che provoca l’occupazione nazista del centronord, mentre nel meridione si forma il Regno del Sud, in cui riprende la vita politica; a causa dell’intervento nazista Mussolini crea nei territori occupati la Repubblica Sociale Italiana. Mentre ha inizio la Resistenza partigiana, a Roma si consuma uno degli eventi più drammatici dell’occupazione: il rastrellamento del Ghetto ebraico del 16 ottobre.
IL COMMISSARIAMENTO e LA GUERRA
1944
La guerra continua e, mentre si prospetta la sconfitta del nazifascismo, in gennaio il Regno del Sud abroga le leggi razziali.
Il 4 giugno gli americani liberano Roma e due giorni più tardi avviene lo sbarco in Normandia.
Ripresa delle attività. Lia torna a capo della Fondazione.
1945
La guerra giunge al termine. In Italia la Resistenza e la spinta degli alleati portano all’insurrezione generale del 25 aprile ed all’uccisione di Mussolini. Contemporaneamente cade anche la Germania nazista.
Sconfitte le potenze europee dell’Asse, la guerra continua solo nel Pacifico; il 6 e il 9 agosto gli USA sganciano le due bombe atomiche sul Giappone. Il 2 settembre termina il conflitto. Con una serie di incontri e conferenze, di cui si ricordano soprattutto Jalta e Potsdam, si delinea il nuovo assetto mondiale che caratterizzerà la Guerra Fredda.
Fine del commissariamento
1946
Si tiene il referendum istituzionale e l’Italia diventa una repubblica.
In occasione del 2 giugno, per la prima volta in Italia le donne ottengono il diritto di voto.
1947
Matizia diventa Presidente
1948
Entra in vigore la Costituzione repubblicana che estende alle donne il diritto di accedere in condizioni di uguaglianza a tutti gli uffici pubblici e alle cariche elettive.
Le elezioni politiche sanciscono la vittoria della Democrazia Cristiana: ha inizio la stagione del centrismo sotto la guida di Alcide De Gasperi.
1956
La legge 741/1956 sancisce l’uguaglianza tra la manodopera maschile e femminile
1960
La sentenza 33 della Corte Costituzionale apre alle donne la carriera prefettizia e diplomatica
1962
Con la legge 1859/1962 si effettua la Riforma della scuola media unica
1963
Esaurita la spinta del centrismo, il governo Moro I inaugura la stagione riformista del centrosinistra, caratterizzato dalla collaborazione tra Democrazia Cristiana e Partito Socialista.
In questo stesso anno sono approvate la legge 7/1963 che sancisce il divieto di licenziamento a causa di matrimonio e la legge 66/1963 che ammette la donna a tutte le cariche, professioni e impieghi pubblici senza limitazioni.
1968
Il 1968 apre la stagione della contestazione giovanile. A seguito di un profondo mutamento sociale, scoppiano proteste di carattere libertario, egualitario e pacifista in tutto il mondo.
Nel frattempo in Italia si avviano delle riforme, a cominciare dall’istituzione della scuola materna statale e dall’abrogazione del reato di adulterio.
1969
Il conflitto politico si fa sempre più aspro.
La Strage di Piazza Fontana del 12 dicembre dà inizio alla strategia della tensione ed alla stagione del terrorismo
1970
Approvazione di due leggi importantissime:
la 300/1970, conosciuta come Statuto dei lavoratori, e la 898/1970 che prevede l’introduzione del divorzio.
Iscrizione al registro delle persone giuridiche della Prefettura di Roma
1973
Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista, propone un “compromesso storico” tra comunisti e democristiani,
trovando l’interlocutore principale in Aldo Moro.
1974
Si vota per il referendum abrogativo sul divorzio:
il 59.3% degli italiani sceglie di mantenere in vita la legge
1975
Viene approvata la legge 151/1975, la riforma del diritto di famiglia: con la nuova legge i coniugi diventano uguali di fronte alla legge, si istituisce la comunione dei beni,
l’uguaglianza tra figli fuori dal matrimonio e figli “legittimi” e si stabilisce che il tradimento del marito può essere causa legittima di separazione.
1977
La legge 903/1977 vieta “qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i livelli della gerarchia professionale”.
La legge 517/1977 decreta la fine delle “scuole speciali” per le persone portatrici di handicap e sancisce il diritto all’istruzione e all’educazione nelle sezioni e classi comuni.
Gloria Sonaglia diventa presidente
1978
Approvazione della legge 194/1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza
Le Brigate Rosse rapiscono ed uccidono il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro
1979
La comunista Nilde Iotti diventa la prima donna presidente della Camera dei deputati,
ruolo che ricoprirà fino al 1992
1981
La legge 442/1981 abroga le disposizioni sul delitto d’onore (art. 587 codice Rocco) e l’istituto del matrimonio riparatore (art. 544 del Codice Penale Rocco)
Si tiene il referendum abrogativo sulla legge 194/1978: il 68% vota no.
Si impone il pentapartito, ovvero un’alleanza governativa di democristiani, socialisti, socialdemocratici, repubblicani e liberali. Svetta la figura del socialista Bettino Craxi.
1985
Primo corso della professoressa Angela Carlino Bandinelli
1987
Gloria Sonaglia diventa presidente anche della Marco Besso
1989
Cade il muro di Berlino
1991
Dissoluzione dell'Unione Sovietica
1992
A seguito di alcune indagini, ha inizio “Tangentopoli” con cui viene alla luce un sistema diffuso di corruzione del mondo politico e imprenditoriale.
Con il crollo dei partiti storici, termina la cosiddetta “Prima repubblica”.
1996
Con la legge 66/1996 lo stupro non è più considerato reato contro la morale pubblica
ma reato contro la persona
2001
Attentato alle Torri Gemelle l'11 settembre
2014
Maria Lia "Orsa" Lumbroso presidente
2018
Caterina De Mata presidente